Marchionne non è capace

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Ma la CGIL non lo sa. Ecco perché Volkswagen batte Fiat 4 a 2.

La crisi Fiat è verticale con una diminuzione delle vendite che supera il 20%.
Al contrario Volkswagen aumenta le vendite di più del 20%.
Marchionne si lamenta: le banche tedesche, grazie alla florida situazione finanziaria, possono offrire a chi compra Volkswagen rateizzazioni a interessi bassissimi.
Cioè anche la Fiat soffre dello spread tra Italia e Germania.
E Marchionne piange: concorrenza sleale.
Economisti di chiara fama aggiungono: Volkswagen ha investito pesantemente sulla ricerca e l’innovazione, lanciando modelli che consumano poco. La questione dello spread è recente, mentre la differenza di successo tra Fiat e Volkswagen va avanti da tempo.
Non ho sentito nessuno parlare della differenza tra le due concezioni di impresa.
È un argomento che non interessa.
I nostri economisti, politici e sindacalisti non sono abituati a entrare nel merito del sistema.
Durante lo scontro Fiat-Fiom ho realizzato un’inchiesta proprio su questo, scoprendo alcune cose interessanti:
1) La Fiat non ha compiuto la rivoluzione dell’efficienza energetica, ad esempio: niente pannelli solari sui capannoni. Volkswagen non ha un solo metro di capannone senza un pannello fotovoltaico sopra. Ha pure i mulini a vento dentro le fabbriche. E sta costruendo una rete elettrica sua con 100mila motori di auto, a gas, trasformati in caldaie che producono elettricità e calore. Un affare per le famiglie tedesche. In futuro ci saranno milioni di motori venduti al di fuori del mercato dell’auto. Ironia della sorte questa idea venne alla Fiat all’inizio degli anni ’80 ma fu considerata una sciocchezza e abbandonata.
2) Il sindacato non si interessa di queste questioni, ho dovuto faticare a trovare un sindacalista di Mirafiori che sapesse dirmi qual è la situazione energetica Fiat.
3) Gli operai Volkswagen rendono 3 volte gli operai Fiat, e guadagnano il doppio. E quest’anno avranno un premio di 7.000 euro più un aumento del salario del 4,5%. Ma questi soldi non solo sono di più di quelli che prendono gli operai Fiat, valgono anche il 20-30% in più. Infatti sindacato e azienda hanno creato un sistema di gruppo d’acquisto globale, per cui tutto quel che compra un operaio Volkswagen è all’interno di un mega gruppo d’acquisto: dalla casa, alle vacanze, all’assicurazione, alle scarpe per i bimbi. Anche questo aspetto non interessa al sindacato. Se gli chiedi quali sono i benefit per gli operai Fiat non lo sanno.
4) I dipendenti Volkswagen sono soci dell’azienda e siedono in consiglio di amministrazione. Un’altra cosa che in Italia non interessa.

E tutte queste differenze concorrono a creare una Grande Differenza, una differenza di sistema. Di questo fatto che la crisi è una crisi di SISTEMA, se ne parla, ma poi non si spiega DOVE il nostro sistema è in crisi.
Gli economisti che vanno per la maggiore non spiegano che l’efficienza di un’azienda, la redditività degli operai, la genialità delle innovazioni, l’acume delle strategie, la qualità dei prodotti, sono tutti elementi strettamente collegati e dipendono dall’ECOSISTEMA AZIENDA nel suo complesso. Si tratta di un prodotto dell’insieme di molti fattori, una questione di sinergie.

È come l’agricoltura: puoi riempire i campi di prodotti chimici, oppure puoi usare la pacciamatura al posto dell’aratura, dei diserbanti e dei concimi di sintesi, fiori e coccinelle al posto degli insetticidi… Quel che ottieni poi non sono solo raccolti a minor costo ma anche fragole che profumano veramente di fragola.

Questo articolo contiene intrinsecamente anche una buona notizia.
Come ripeto da tempo la crisi esiste veramente ma dipende dal fatto che si buttano miliardi di euro dalla finestra e si distruggono grandi opportunità.
Possiamo smettere di buttare i soldi dalla finestra?
Visto che siamo arrivati al baratro del crack economico planetario credo che le forze sane dell’umanità reagiranno.
Un altro modo di produrre e vendere esiste ed è interesse della stragrande maggioranza dell’umanità adottarlo.
Neanche ai laidi capitalisti conviene che si torni al medioevo. E credo anche che si sia arrivati finalmente a decidere di dare nuove regole al mercato. Il discorso di Draghi mi sembra un segnale positivo del fatto che si sia cambiata la musica. Ma di questo ne riparleremo.

Ps: questo testo fa parte di una serie di articoli dedicati alla Fiat:


Caro Marchionne, ecco 100 milioni di euro…

Caro Marchionne, dai più potere agli operai


Fiat può aumentare gli stipendi a costo zero. Caro Epifani (lettera alla Cgil)

La Cgil potrebbe risolvere i problemi della Fiat


Commenti

Un lavoratore tedesco produce di più ma lavora di meno:

Hanno solo 30 o 35ore lavorative normali (45 come straordinario normale, poi c'è lo straordinario speciale) e serie di "permessi". Inoltre in Germania è vietato "l'eccesso di affaticamento" proprio dagli ispettori sanitari. Poi chi li conosce bene dice che sono dei scansafatiche!

Come mai producono di più? SEMPLICE, ma occorre un esempio:
Pianteresti più chiodi nel muro con un sasso o con il martello?

I lavoratori FIAT (in genere tutte le ditte in Italia) hanno ancora attrezzature "mediovali" spacciate per "moderne" facendo morire dal ridere qualunque operaio tedesco. L'Impianto di Mirafiori era obsoleto già quando venne costruito!!! Basta visionare i filmati forniti dalle aziende per rendersene conto.

Un operaio italiano in Germania (ci sono tantissimi in Germania) produce moltoooooo di più del tedesco!

Devo darti ragione!!!

Qui ancora siamo al tempo delle ferriere...

Ciao

In Italia non interessa affatto guadagnare ma dominare.
Quasi tutte le imprese hanno una struttura gerarchica pesantissima e a prova di bomba.
Per quanti disastri possa combinare un "responsabile" mal che vada gli cambiano mansione mettendolo dove non può fare guai, di licenziarlo non se ne parla.
Marchionne vuole solo ottenere un potere quasi assoluto per lui e i suoi scagnozzi, dei guadagni non gliene può fregare di meno, e lo stesso vale per gli Agnelli se no lo avrebbero sostituito da tempo.
Anni fa (parecchi) la Fiat lanciò il programma "Qualità totale", ma alla fine sembrava solo un modo per incastrare e mettere da parte chi osava avere idee. Non c'è speranza...

Marco

ANDARSENE DALL'ITALIA. Parlando la scorsa settimana personalmente con un delegato sindacale delle carrozzerie di mirafiori è emerso che 2 dei 3 modelli attualmente lavorati a mirafiori passeranno a Melfi. Inoltre lo stabilimento di Pomigliano a livello produttivo è sufficiente per produrre tutte le autovetture attualmente vendute sul mercato italiano. Per tutto il 2013 le carrozzerie Mirafiori continueranno a lavorare 3 giorni al mese ed il resto sarà CASSA INTEGRAZIONE (anche se la notizia non è ufficiale). Quindi in Italia rimarrano produttivi solo Pomigliano e Melfi. CHIARI SEGNALI DI FUGGI FUGGI DALL'ITALIA. Quindi perchè preoccuparsi del risparmio energetico oppure di favorire gli operai con manovre di gruppi d'acquisto ???
Tempo e soldi sprecati.... meglio usarli in Cina per esmpio.