 Carissimi,
Carissimi,
in un periodo storico in cui le grandi figure sembrano scomparse ci  piace ricordare Danilo Dolci, un grande “eroe” del '900. Sociologo,  educatore, e attivista del movimento non violento fu definito da Aldo  Capitani: il Gandhi italiano.
Nato in provincia di Trieste (oggi territorio sloveno) si trasferisce  nel 1952 in Sicilia. Inizia il 14 ottobre del 1952 la prima delle sue  numerose proteste nonviolente, il digiuno sul letto di Benedetto  Barretta, un bambino morto per la denutrizione. Se anche Dolci fosse  morto di fame, lo avrebbero sostituito, in accordo con lui, altre  persone, fino a quando le istituzioni italiane non si fossero  interessate alla povertà della zona. La protesta, dopo aver attirato  l'attenzione della stampa, viene interrotta quando le autorità si  impegnano pubblicamente a eseguire alcuni interventi urgenti, come la  costruzione di un impianto fognario. 
Un'iniziativa straordinaria fu nel 1956 lo sciopero alla rovescia.
Danilo Dolci, una rivoluzione nonviolenta
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