Ribellione spirituale

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Viviamo in un'allucinazione collettiva.
La gente non vive veramente

Io sono piu' deficiente di Berlusconi, e tu?

Forse ti sei accorto che in certi momenti fai qualche cosa di preciso per tirarti su di morale.
Un ragionamento, un’immagine, ricordarsi di un certo stato d’animo. C’e' chi pensa “ce la posso fare”, chi si rassicura con un “non mi prenderanno mai”.
Non so cosa ma anche tu probabilmente fai qualche cosa per galleggiare quando la merda esistenziale ti travolge provocandoti dolori intestinali, sciatalgie, crampi, emicranie cistiti ed emorroidi esplosive, sulle quali ho esperienze che potrei raccontarti provocandoti visioni raccapriccianti (spero che apprezzi il fatto che evito di entrare in particolari).
Ognuno si inventa sistemi diversi per fronteggiare la caduta dei tassi di vivibilita', quando scoppiano le bolle speculative durante le quali le tue quotazioni salgono inspiegabilmente (e poi crollano altrettanto misteriosamente).
Anche tu suppongo avrai il tuo sistema anche se magari non ci hai fatto caso… Sono cose di cui non si parla a scuola e generalmente neppure altrove.
Cosa fai?
Non ti viene in mente niente?
Qualcosa, credo, tu la faccia sicuramente per innalzare il tuo personale vessillo della voglia di vivere. A meno che tu non sia un depresso totale. Ma sospetto che anche i depressi totali facciano qualche cosa per non suicidarsi senno' sarebbero tutti morti e sepolti da un pezzo.

Alcune persone custodiscono ricordi dolcissimi che tirano fuori quando si sentono a terra. Altri si mettono a scrivere, vanno in palestra, corrono, dipingono, curano l’orto, si fanno una passeggiata con il cane, giocano con i bambini, vanno a ballare oppure si guardano un film comico. Oppure fanno sesso con la nazionale di calcio congolese.
Altri si mettono d’impegno a parlare male di qualcuno, a volte di tutti, a volte solo di Berlusconi, oppure si lanciano a elencare nei dettagli tutti i momenti piu' dolorosi della loro esperienza terrena arricchendoli con dovizia di particolari terribilmente lancinanti di modo da far star male, fisicamente, i loro interlocutori. Questi ultimi due sistemi hanno parecchie controindicazioni per via che elencando le brutture degli altri e i propri momenti piu' terribili si ottiene una visione del mondo sempre piu' nera e senza speranze. Il che alla lunga scogliona il sistema immunitario che dice: “Va beh, ma allora se la vita e' cosi' una merda e sono tutti cosi' stronzi cosa ti tengo vivo a fare?”
Ma anche se questi sistemi hanno notevoli controindicazioni sono comunque modalita' efficienti utilizzabili allo scopo di anestetizzare la sensazione che la vita non abbia alcun senso e che non sia un’esperienza capace di galvanizzare le ghiandole del divertimento.

In questo articolo vorrei portare la tua attenzione su alcune modalita' semplici per trovare il modo migliore per te di tirarti su il morale.
Credo che diventare coscienti di questo particolare aspetto della propria personalita' sia un passaggio epocale per la nostra esperienza terrestre.

Circa 3 ore fa questa coscienza, la particolare coscienza del mio particolare modo perfetto per tirarmi su il morale, e' esplosa nella mia mente apparendomi finalmente chiara in modo cristallino.
Eureka! disse qualcuno (Aristide? Aristotele? Archimede Pitagorico? Pitagora? Paperoga?).

Finalmente ho capito perche' da tempo mi sentivo con una pietra sulla testa.
Forse da qualche anno.
Sono diventato un cinquantenne serio.
Siccome ho scoperto dieci anni fa che a far gli spiritosi si fallisce economicamente, dopo essere fallito economicamente mi sono preso una strizza boia e sono diventato finalmente quel che si dice un adulto responsabile.
Poi mi son voluto mettere nella storia dei pannelli fotovoltaici. Ero talmente terrorizzato di rimetterci la faccia che ho dato il controllo della situazione alla mia identita' zitella e igienista che e' capace di spaccare un capello in 4 usando la motosega.
Cioe' ce l’abbiamo perfino fatta a costruire 200 impianti che funzionano veramente (MERDA!).
E, incredibile, io, che fino ai 45 anni ero peggio di Peter Pan, sono diventato una persona affidabile. Mi telefona anche gente importante e mi chiede consigli su roba esplosiva tipo l’illuminazione stradale. A me? E due universita' mi hanno pagato 4.000 euro per andare a spiegare agli studenti l’efficienza energetica per una mattinata. Da non credere. Gliel’ho anche detto.
“Guardate che non sono neanche laureato in lettere e voi siete qui ad ascoltar quel che ho da dirvi sulla coibentazione. Non e' mica normale, dovrebbero dirvelo i vostri professori che hanno studiato.” Mi hanno trovato molto spiritoso e ridevano. Ma io dicevo sul serio.
Insomma, sono diventato un tipo posato. Tutto bene. La mia immagine sociale ne ha guadagnato in modo incredibile. In questo momento ci sono 50 aziende che stanno cooperando a un grande progetto ecologico e modestamente ho dato un certo contributo al fatto che si mettessero assieme. Aziende che fatturano centinaia di milioni di euro, non il banchetto della porchetta.

Il problema e' che io mi annoio. Mi addormento sul divano, mi rigiro la notte, mi rode il culo e passo una media di 4 ore al giorno al telefono (l’ho scoperto analizzando la mia bolletta telefonica alla ricerca di un modo di tagliare del 25% i costi delle telecomunicazioni. E ci sono pure riuscito. Sono piu' pignolo di un ferroviere orologiaio. Che palle!).

Stamattina, non so perche' dopo aver dormito una chiavica sul divano mi sono alzato di umore splendido.
Il che dimostra che sono schizofrenico, ma questo lo sapevo gia'.

Ho iniziato a fare l’imbecille di fronte a mia figlia adolescente e a 4 suoi amici (mi ha guardato tipo: “Sei un verme indegno anche di strisciare.”).
Dopodiche' ho cercato di copulare con mia moglie mentre era sulla porta di casa con il berretto in testa e il cappotto imbottito lungo fino a mezzo polpaccio. Non ho avuto molto successo ma mi e' sembrata una cosa romantica. Avevo guardato dalle 7 e un quarto un film che trovo assolutamente romantico, quello di lui che e' un teppista ma anche un genio matematico, con Matt Dillon e l’attore che ha fatto il film di Patch Adams (sono in amnesia onirica).
C’e' lo psicologo che dice al genio matematico teppista: “Amare vuol dire affrontare l’imperfezione dell’altra persona. Accettare che una persona conosca fino in fondo la tua assurda imperfezione. Vale la pena di rischiare tutto per scoprire il piacere di amare le imperfezioni ed essere riamati anche se imperfetti. E’ una cosa accogliente.” Cioe' non dice proprio cosi'. Lo dice molto meglio. E’ romantico, la sua moglie e' morta.
Ho rimandato indietro il film e l’ho fatto sentire a Eleonora. Questo prima di cercare di copulare sulla porta di casa che faceva anche freddo.
Poi sono andato a lezione e tutti erano veramente simpatici e dicevano battute incredibili. Anzi prima sono andato a far colazione e c’era una bambina che mangiava da sola e non voleva parlarmi e io allora ho fatto il famoso verso dell’Ukulambu Tembo che i bambini non resistono e ridono per forza. L’ho dovuto fare per 15 minuti di seguito. Era una dura ma io sono un reduce degli anni di piombo.
E durante la lezione ho pensato: “Cavolo, sto proprio bene. Sto facendo il cretino e tutti si divertono. Sono proprio bravo a farlo!”
E li' forse ho capito che ho una missione e che non l’avevo capito e che l’avevo un po’ abbandonata.
Continuero' certo a impegnarmi per costruire case solide che funzionano ma voglio anche prendermi il tempo di fare il cretino. Adoro fare il cretino.
Mi ricordo a scuola, io facevo sempre il cretino e tutti mi prendevano per cretino. Vedevo mio padre che faceva un po’ lo scemo a teatro ed ero convinto che le donne andassero pazze per uno che scivola e rovescia addosso il caffe'. Un po’ mi veniva naturale, il resto era duro impegno.
Ho sofferto molto al liceo perche' non puoi mai (mai) andare dal capo del servizio d’ordine, l’uomo piu' maschio della scuola e chiedergli: “Perche' mi guardi male? Non mi vuoi bene?”
Dopo lui inizia a guardarti veramente male.
Ma se ripenso adesso a quegli anni ci vedo dentro un grande eroismo. Non mi piegavo al modo di fare ADULTO e militarista dei comunisti duri e li pigliavo in giro in modo poetico e disperatamente perdente.
Poi ho scoperto che facendo il cretino in contesti appropriati potevo anche guadagnare bene. E mi sono messo a fare un giornale di satira di successo (Il Male). Avevo 24 anni e mi divertivo a fare provocazioni assurde. Avevamo anche progettato di piazzare 3 proiettori ologrammatici in 3 appartamenti vicini a piazza San Pietro e aspettare una domenica nuvolosa, con la piazza gremita di folla e il Papa alla finestra. E a quel punto accendere i 3 proiettori e far apparire una madonna che sorride e fa ciao con la manina, in cielo.
Quanto mi sono divertito. Anche solo a progettarlo. Sarebbe costato 30 milioni. Ma vendevamo 80mila copie la settimana e potevamo permettercelo.
Una delle cose che mi diverti' di piu' fu fare la copertina quando mori' il Papa. Ero da solo a Roma, gli altri erano tutti in vacanza. Vado in tipografia e cambio la copertina all’ultimo momento. Scrissi a caratteri cubitali: “Morto un Papa se ne fa un altro!”
Poi quando lavorai per Tango mi divertii a pubblicare un articolo intitolato: “Anche i comunisti rubano”, una cosa con nomi e cognomi di comunisti inquisiti. E era il 1987. C’era ancora il PCI, quello vero, e si incazzarono come dei tori. Ma Staino, eroico direttore di Tango, fece muro e l’articolo usci' come l’avevo scritto.
Ma nella direzione si incazzarono ancora di piu' quando tirai fuori la storia dei muscoletti vaginali che se li muovi godi enormemente ed eviti l’incontinenza orinaria dopo la menopausa. Sull’Unita', quotidiano comunista fondato da Antonio Gramsci. Poi quando feci un articolo sul parto dolce decisero che era troppo.

Se ripenso a queste cose, mi rendo conto che sono quelle della mia vita che considero vittoriose e felici, devo confessare che quel che mi da' piu' gusto non e' tanto il discorso politico che c’era dietro (nel quale peraltro credo fermamente) ma sapere che sono riuscito a far circolare idee nuove facendo l’imbecille, godendomi il gusto dello sberleffo, facendo marameo, una capriola e una scoreggia e riuscendo a far veramente incazzare qualcuno che avrebbe forse anche accettato di discutere sui contenuti se non li avessi presentati in modo cosi' canzonatorio.
E credo di aver fatto bene a fare come ho fatto. Per cambiare i pensieri servono emozioni e io riesco a essere deficiente in modo veramente emozionante. A certa gente saltano i freni inibitori e questo e' salutare per la loro salute. Loro poi mi odiano ma io so di averli investiti con un gesto d’amore.
L’esperienza piu' alta in questo settore l’ho realizzata durante il festival della Miseria organizzato dal Male.
Si svolgeva all’ex Macello, gremito. Dopo un gruppo rock, due poeti maledetti, un mangiatore di spade e un mimo coreano, il presentatore sul palco annuncia Cicciolina che fara' lo streap tease (era un festival delirante!).
Cicciolina uscendo dal camerino sfiora un chiodo, il suo vestito si impiglia e lei resta nuda prima di salire sul palco. Panico. Le servono 5 minuti per rimediare. Io dovevo andare su dopo di lei, mi mandano subito a tappare il buco. Io avevo in testa un casco da vigile urbano, di quelli alti a cupoletta a punta e addosso un cappottone blu. Sembravo proprio un ghisa.
Davanti  me c’erano 2000 teppisti della suburra romana. Un giornalista del Male aveva gia' ricevuto un pugno in faccia che gli aveva rotto un dente perche' aveva fracassato i coglioni a un nerboruto. Questo giornalista era un violento che aveva gia' picchiato due giornalisti che erano venuti a intervistarci in redazione. Li aveva picchiati a pugni in faccia perche' secondo lui facevano domande cretine. Arriva da me con la bocca che butta sangue e mi dice piangendo: “Mi hanno spaccato la faccia! Mi hanno rotto un dente.” Io gli dico: “Cazzo, e' il minimo che ti poteva succedere continuando a fare l’imbecille!”
Comunque a quel punto ero li' sul palco e dovevo fare il mio pezzo. Mi ero chiesto se tutta quella gente che sarebbe arrivata al festival fosse stata ben informata sulla vera natura della sostanza atomica.
Inizio quindi a spiegare alla platea scalpitante che voleva vedere le tette di Cicciolina, al secolo Ilona Staller, per sapere se erano veramente cosi' siliconate come si diceva in giro, inizio a spiegare (dicevo) che i satelliti di ogni atomo sono talmente distanti dal nucleo dell’atomo che ci passa, in proporzione, la stessa distanza che c’e' tra la terra e la luna. Cioe', se metti qui il nucleo di un atomo, portato alla misura di una ciliegia, il satellitino che gira attorno praticamente fa (essendo a Roma) un cerchio che tocca Grecia, Albania, Austria, Svizzera, Sardegna, Sicilia. Cioe' la materia dentro e' vuota e se metti uno sull’altro tutti i nuclei e i satelliti degli atomi, che compongono il monte Bianco, togliendo tutto lo spazio vuoto, allora il Monte Bianco ti sta in una tazza da te.
Quindi e' inutile preoccuparsi troppo delle rate del mutuo da pagare perche' tanto non esiste un cazzo.
Mi sembrava una cosa importante da far sapere a quella massa di ignoranti stolidamente convinti di essere costituiti da vera materia solida, soda, compatta e piena.
Illusi.
Ma arrivato a meta' del discorso un gruppo di alcune centinaia di teppisti mentali che l’avevano gia' tirato fuori in vista della pornografia in arrivo inizio' a fischiare. Gli altri 1673 spettatori decisero che avevo in effetti rotto il cazzo a tutti con la fisica nucleare dopo cena e si misero a urlarmi: “Vai via, cretino.”
A quel punto il presentatore, che non sapeva che ero tra gli organizzatori, temendo che la folla irascibile salisse sul palco e mi sbranasse, mi spintona in quinta, sul lato del palcoscenico. Li' ci sono Vincino, Andrea Pazienza e Angese che mi dicono: “Cazzone, perche' ti fai scacciare dal palco, questa e' la nostra serata e facciamo quel cazzo che vogliamo sul palco! Torna fuori!”
Ringalluzzito dalla solidarieta' di tre dei piu' grandi disegnatori del millennio ritorno sul palco e il presentatore mi viene incontro per bloccarmi mentre il pubblico inizia a ululare che ho rotto le palle al cubo triplo.
Per un caso fortuito era venuto a trovarmi pochi minuti prima un mio amico, un ex fascista a cui avevo salvato la vita quando un gruppo di compagni lo aveva condannato a morte. Ve la racconto: erano un po’ incazzati e impulsivi, il tutto era avvenuto a Piazza Vetra, malfamato luogo milanese dove ci si faceva le canne prima che Albertini lo circondasse di filo spinato elettrificato, ed erano le due di notte, quando 20 esagitati invadono la mia panchina dove stavo discutendo del Tao con un mio amico di cui non posso farvi il nome perche' se noi poi dovrei uccidervi, e mi dicono: “Questo e' un fascista, dice che non ha mai fatto niente di male, decidi tu.” Cioe' era una specie di atto di cortesia che mi facevano, una specie di risarcimento per via che mia madre era stata rapita e violentata dai fascisti. Quindi mi davano il diritto di far fuori questo povero cristo come una gentilezza. Apprezzai il gesto ma non avevo voglia di spargimenti di sangue. Mi da' fastidio perche' sono sensibile. Il fascista l’avrei assolto anche se fosse stato un picchiatore ma comunque era pure una brava persona, anche se era veramente un fascista, per giunta era pure diventato monaco induista anche se non si vedeva per via che se suo padre lo vedeva girare per Milano con la tonaca lo uccideva.
Al festival era venuto apposta da Varese per ringraziarmi e mi aveva portato come regalo una spada da samurai con la lama vera, per via che sapeva che ero un maniaco delle arti marziali zen. E visto che non sapevo dove cazzo mettere la spada me l’ero legata sotto l’ascella e mi penzolava sotto il cappottane di lana blu e non si vedeva.
Quindi sono sul palco. La gente urla: “Vattene ebefrenico emozionale!”, il presentatore massiccio mi fronteggia con l’intenzione di placcarmi e farmi desistere in favore della dea del porno che e' nel frattempo giunta, e io dico al presentatore una frase che erano secoli che volevo dire ma non avevo mai trovato l’occasione: “Hai sbagliato giorno, hai sbagliato mese e hai sbagliato anno. E anche il posto e' quello sbagliato.”
Contemporaneamente, lentamente, mi slaccio i primi due bottoni del cappottone pesante che mi ha comprato la mia mamma per farmi stare al caldo anche nelle notti di tempesta, che ha un potere di arresto sufficiente fino a proiettili calibro 38, e dopo aver slacciato quei cazzo di bottoni del cappottone siberiano blu, afferro l’impugnatura della spada e con un agghiacciante sibilo metallico la estraggo, la brandisco alta nel cielo e all’istante il presentatore capisce che non lo abbiamo pagato abbastanza per affrontare uomini veri sull’orlo di una crisi di nervi samurai. Si vaporizza. Mi giro verso il pubblico, avanzo fino al bordo del palcoscenico, sono sull’orlo, agito la spada.
La gente arretra di un paio di metri e in centinaia contemporaneamente, pensano: “Credevo di essere il piu' psicodepressivo ossessivo compulsivo teppista dell’Occidente Cristiano ma questo si deve essere fatto qualche cazzo di droga che ancora non conosco e se e' cosi' incazzato e ha una spada cosi' lunga e spietatamente affilata e un desiderio sanguigno di usarla che glielo si legge chiaro negli occhi, forse e' meglio che chiudo la bocca e forse torno a casa intero.”
Quindi ottenni un silenzio tale che potevo sentire da li' il Papa che scoreggiava in Vaticano.
Quindi potei finire di spiegare che tra un satellite di un atomo e il nucleo di un atomo non c’e' un cazzo per migliaia di chilometri (fatte le debite proporzioni con una ciliegia).
Quindi, quando ebbi finito ci furono 97 centesimi di secondo abbondanti durante i quali 2.000 persone si chiesero: “E adesso che cazzo fa?” E quando capirono che avevo finito il mio numero e non ci sarebbero stati altri morti, parti' una cosa che dire che mi hanno fischiato e' niente. E’ stato un muro fisico sibilante, uno tsunami di vibrazioni sonore di fischi, pernacchie, vaffanculo, cretino, ululati, brumiti, friniti, gracidii e ugghioli.
Minchia! Che grande soddisfazione. Mi fischiavano come fosse uno sport con un record da battere, fischiavano con entusiasmo, con dedizione, con determinazione assoluta, impegnandosi, sforzandosi per ottenere il massimo in termini di decibel da tutti gli apparati comunicativi disponibili.
Sono convinto che quella sera ho reso un grande servigio alla fisica. Certamente molti si saranno poi ricordati della mia conferenza.
C’e' stata emozione.
Per via dell’amnesia selettiva che mi diletta non mi ricordo il nome del grande musicista che al teatro Lirico inizio' a suonare tasti a caso sul pianoforte fino a quando la folla inizio' a fischiarlo, e lui continuo' fino a che le urla divennero potenti. Poi si alzo' e inizio' a applaudire il pubblico. Poi disse: “Vi siete appropriati dello spazio acustico: avete realizzato una sinfonia selvaggia.”
Gran paraculo, lo adoro. Ma io fui fischiato almeno il doppio.
Ecco. Ho capito che quando sono nella merda sono queste immagini della mia vita passata che mi fanno sentire meglio. Le immagini della parte piu' idiotamente, assolutamente, genialmente ribelle. Mi piaccio quando faccio l’idiota. Una volta mi sono preso la soddisfazione di dire a un gruppo di investitori in giacca e cravatta, che volevano mettere 5 miliardi di lire nel nostro progetto dell’ecovillaggio, che anche se ci finanziavano non saremmo diventati amici. Il progetto pati' una botta d’arresto di 10 anni. Mi sono chiesto centinaia di volte se sono stato un cretino a dire una frase cosi'. Stamattina ho finalmente deciso che e' stato un capolavoro di cretineria.
Il progetto dell’ecovillaggio e' partito sette giorni fa con l’offerta dei primi 21 appartamenti e sta arrivando gente da tutta Italia a vedere se gli piace il posto. Ed e' veramente tutto fatto come si deve. C’ho messo 10 anni di piu' ma l’ho fatto dieci volte meglio di quel che sarebbe venuto fuori con quelle gatte morte.
Con quei soldi avrei anche evitato di fallire. Ma adesso e' passata e mi piace essere stato quello capace di fare una cazzata di quelle proporzioni. Avevano cravatte orribili.
Allora avevo 44 anni, oggi ne ho 54.
Se Dio mi da' la grazia posso viverne altri 30 abbondantemente, forse anche 40, abile e arruolato. Mio padre ne ha 84 ed e' un toro.
Oppure posso morire giovedi' prossimo come un pirla.
E ne ho buone possibilita' perche' sono anormale. Ieri sera mi sono dimenticato di dare dei soldi urgentissimi a una persona, una questione di 30 euro per la palestra della bambina, che ha creato il fatto che mia moglie ha scoperto che ho i neuroni andati (ero riuscito a illuderla per 14 anni). Quindi sono salito sull’auto elettrica, e siccome non partiva ho tolto il freno a mano per farla partire in discesa dimenticandomi che non ha un motore a scoppio. E subito ho scoperto perche' non partiva: era collegata ancora al cavo elettrico per ricaricarla. Quindi si e' strappato il cavo, spaccato lo sportellino e, cosa tragica, s’e' rotto il pistolotto di plastica per la connessione cavo-batterie. E ovviamente siccome sono un ecologista psicotico si tratta di un vecchio modello di 600 Fiat Elettra, fuori produzione e trovare un altro spinotto sara' piu' difficile che procurarsi un pelo del buco del culo dello Yeti.
E l’altro ieri ho preso il mio adorato portatile l’ho appoggiato sopra un cuscino messo sopra il sacco del detersivo messo sopra la lavatrice, poi ho deciso che in bagno c’era freddo e ho iniziato ad agitare la porta per far entrare aria calda e siccome il portatile era aperto un colpo di vento portale ha creato un effetto barca a vela e il mio Mac ha iniziato a scivolare drammaticamente maestoso, come una giunca sul fiume Giallo, ed e' piombato per terra. E siccome mi ama e dovevo finire un lavoro ha poi continuato ad essere attivo per otto ore consecutive senza mai perdere un solo bit, nonostante lo schermo semi divelto. Quindi finita e spedita la home del nostro prossimo sito web, e' defunto con il caratteristico cric cric e frift fraft quasi impercettibile che riesci a sentire solo se hai un animo gentile e al telefono c’e' Antonello di Bastia Umbra che e' l’unico tecnico di computer capace di riprodurre perfettamente con la bocca il suono di un hard disk rotto (lo senti se avvicini l’orecchio al corpo della creatura).
Cioe' io sono cretino a raffica. Qualcuno mi dira': e' solo un periodo che sei esaurito. No, sono proprio scemo. Eppure da stamattina mi sento veramente bene. Oserei quasi dire che sono felice. Sono un coglione, lo so, e so anche che le persone a volte adorano i cretini che fanno ridere. Io sono molto divertente.
Una volta stavamo trainando la mia auto sulla salita (verticale) della Torre di Alcatraz. Paolo Cipiciani trainava la mia Campagnola con la sua. Io ero sulla mia. In cima alla salita la sua auto non ce la fa. Allora Paolo Cipiciani che e' un campione di formula 2, scende dalla sua auto e sale in piedi sul cofano della sua auto stessa medesima per fare peso davanti. L’auto e' in prima ridotta e fa cento metri all’ora, quindi non c’e' pericolo.
Finalmente, con il peso di Paolo sopra le ruote davanti della sua auto fa presa e avanziamo di 40 centimetri. Ma poi inizia a slittare, non ce la fa. Per un pelo. Allora Paolo Cipiciani che e' uno che non si arrende inizia a saltare come un pazzo sul cofano, col rischio di ammaccarlo gravemente, ma lui se ne frega perche' ha deciso di tirarmi fuori da li' a tutti i costi. Allora io, commosso dal suo entusiasmo virile, decido che dobbiamo vincere a tutti i costi la resistenza dei motori, delle salite e delle umane sventure. Serve un gesto eroico, folle, coraggioso. Scendo anche io dalla mia auto, arranco in salita, raggiungo l’auto di Paolo, ci salgo sopra, il mio peso la fa muovere, saltiamo felici per aumentare l’aderenza, si', ce la fa! Vai! Avanza ancora, prende velocita'! Fantastico. Abbiamo vinto.
Poi si spezza il cavo di traino e la mia auto parte giu' dalla discesa a velocita' folle e siccome Dio alla fine mi tollera finisce in un roveto e si ammacca solo leggermente.
Cioe' io sono scemo. Ma ho anche fatto ridere tutta la valle con questa storia. Se la raccontano ancora oggi dopo 28 anni. “Quella volta che il figlio di Fo e' montato sull’auto di Cipiciani…” e giu' a ridere.
Ok. E’ andata cosi'. Potevo nascere biondo con gli occhi azzurri, invece sono nato brachicefalo, sono stato traumatizzato da piccolo e ho fatto il ’68 in ritardo.
Ma una cosa la posso fare. Adesso posso dirtelo perche' se hai letto fino a qui fai certamente parte delle 100 persone per le quali sono disposto a morire e che sono disposte a morire per me.
E so che non mi tradirai mai.
Voglio ancora collaborare a fare pannelli solari che funzionano con i miei amici che sono capaci di farlo. Ma io come io voglio dedicarmi intensamente alla mia demenzialita' di fondo. Il mio grande archetipo.
Cioe' voglio seguire questo karma.
C’e' una cosa che per 30 anni mi son tenuto dentro.
In effetti avevo conosciuto un’altra donna che era la piu' bella del mondo e per giunta aveva 2 anni piu' di me. Ed era di Potere Operaio che e' un’aggravante erotica. Io davo giu' di testa e a furia di poesie ed eroiche gesta durante gli scontri con la polizia, inizio' a darmi corda. Siamo al bar, al primo appuntamento, io sono galante da far sciogliere l’Antartide con tanto di strage di pinguini, lei mi sorride. Io ho 18 anni. Lei ha due tette della madonna, indossa un vestitino attillato di lana fatto ai ferri che le lascia scoperte le spalle, il baratro tra i seni mi infiamma l’anima.
Quindi io le sorrido. Lei mi sorride. Ci sorridiamo. Io dico “Andiamo al cinema?” E gia' la vedo tra le mie braccia che ci accoppiamo per terra tra le file di poltrone rosse che profumano di pop corn, e mentre pronuncio la parola CINEMA, proprio sulla N di ciNema, mi parte giu' una candela di nariccio dal naso, lunga, giuro, piu' del mio pene. Una cosa oscena. Avrei potuto dire: “Pardon!”, coprirmi con la mano, cercare un fazzolettino sul bancone del bar, pulirmi il moccio e cercare di riprendere conoscenza. Invece siccome sono furbo, ho cercato la parata impossibile. E cosa ho fatto? Ho risucchiato con un virile colpo inspiratorio (tirando su col naso) il vile moccio e dopo un attimo non c’era piu'. E io sorridevo come se non fosse successo niente. Dimentico che il mio tirar su col naso aveva prodotto nel bar un frastuono agghiacciante e raccapricciante.
Io sorridevo soddisfatto come se avessi passato un importante esame di abilita' nasale. In fondo ero riuscito a recuperare il 100% del nariccio senza colpirla in faccia con una sola goccia. Neppure un goccia di nariccio sul suo viso. Cosa si puo' chiedere di piu' da un uomo? Un combattente comunista per giunta, che siamo un po’ bestie e ci puzzano le ascelle.
Cioe' non l’ho M A I   P I U’   V I S T A.
Lo so che hai riso. Se fai parte dei viventi hai riso. Nella sfiga almeno sono divertente.
Beh, stamattina ho deciso che voglio andare fiero anche di questo disastro amoroso.
Una delle due donne piu' belle del mondo non mi ha voluto amare nonostante le abbia chiaramente dimostrato che con il naso posso fare quasi qualunque cosa. E vi lascio immaginare le potenzialita' di una simile abilita' a livello, come posso dire… psicofisico reciproco…
Ho detto a mia moglie: “Cara, penso di avere delle potenzialita' nel sesso nasale che non ho ancora pienamente esplorato. Potresti spogliarti che vorrei fare una prova?”
Ero al bar di Alcatraz e lei stava facendo il caffe' a 6 persone e non so perche' non mi ha trovato galante.
Ha detto che oggi sto facendo l’imbecille a tempo pieno e che se vado avanti cosi' mi spacca la faccia.
Ecco questo e' un problema.
Ma in fondo e' cosi' divertente.
Vai cosi'. Basta pallosi articoli su questi dementi di sinistra che vogliono andare alle elezioni regionali con 4 liste divise per vedere come si fa a guardare la destra che trionfa.
Da oggi iniziero' a scrivere di sane, deliziose, potenti storie vere di grande deficienza. Iniziero' dalle mie e passero' poi a raccontare tutte le storie di idiozia che mi vorrete segnalare.
Un movimento di massa. La rivolta dei demenziali.
Senza gente che fa cazzate colossali come noi la vita di molte persone sarebbe insulsa e noiosa.
E quanta gente non si suicida solo perche' puo' guardarsi indietro e dire: “Comunque almeno non sono scemo come loro.”
E’ ora di dirlo che siamo una necessita' per l’evoluzione della specie, un crogiolo di esperimenti falliti che apre le vie dell’innovazione. Si', siamo noi la fonte dell’ispirazione dei grandi inventori. Siamo noi a fare la domanda piu' cretina del mondo che squarcia la mente impigrita del genio matematico.
Quindi
A: Non rompetemi le palle se nei prossimi anni saro' cretino in modo scientifico. La mia e' una missione estetica e creativa. Scemo e' bello.
B: Creiamo il sindacato degli stupidi e chiediamo un sussidio e il diritto alla canapa terapeutica legalizzata. Sedarci e' una priorita' della nazione.
Resta il problema di mia moglie. Mi lascera'? Oppure accettera' i miei piccoli difetti?
In fondo quando ha abbattuto un muro con il paraurti posteriore della mia auto, che poi non era un bel vedere, io l’ho abbracciata e l’ho baciata e le ho detto: “Ti amo perche' siamo fatti l’uno per l’altra.”
Solo che adesso lei vuol fare la perfettina e dice che sono un deficiente.
Bella scoperta.