Guarire il collo cascante, la pappagorgia, senza fare culturismo

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(E altri miracoli della ginnastica non autoritaria, altrimenti detta Movimento Spontaneo)
di Jacopo Fo
 

Nell’articolo precedente ho proposto di sperimentare movimenti che non partono da metodologie (fitness, yoga eccetera) ma dall’ascolto delle sensazioni piacevoli che il movimento è capace di generare.

Tutti sappiamo che grattarsi, stiracchiarsi e sbadigliare è piacevole.
Meno diffusa è la convinzione che faccia anche bene alla salute e tonifichi la muscolatura dandoci pure effetti estetici positivi non indifferenti.

Il principio fondamentale di questa forma di ginnastica è quello di ascoltare le sensazioni del movimento e lasciarsi guidare da quelle gradevoli.
Compiere i movimenti che il corpo ti incoraggia a compiere dandoti sensazioni piacevoli ha un effetto benefico sul tono muscolare ma non solo.
Ci permette di scoprire un mondo interiore fatto di sensazioni, sviluppa la nostra capacità di ascolto. Unire insieme movimento e ascolto del movimento potenzia infine i risultati dal punto di vista della forza e della tonicità muscolare.

Ma per riuscirci pienamente dobbiamo anche connetterci con il nostro spirito di esploratori curiosi e individuare e compiere tutti quei movimenti che abbiamo dimenticato. La maggioranza delle persone esegue sempre gli stessi movimenti che sono veramente pochi. Un corpo che non sperimenta tutta la gamma dei gesti possibili, censurandone la maggior parte, non è un corpo sano.
Il movimento è elemento essenziale del nostro essere vivi. Sperimentare tutti i movimenti e realizzarli alle diverse velocità e nei diversi livelli di intensità di sforzo è un toccasana per parecchi acciacchi.
E fa bene pure alle nostre capacità mentali perché alle origini il cervello si è evoluto essenzialmente per controllare il movimento e quindi tutti i movimenti cono connessi con aree cerebrali. Non siamo oggi in grado di monitorare il danno che l’atrofia di un muscolo provoca sul cervello ma io credo che non sia indifferente.
Muoversi in tutti i modi sollecita il cervello, ti permette di massaggiare i neuroni e rendere elastico il tuo modo di ragionare.

Riuscire a muovere in tutti i modi, tutti i muscoli, richiede un aiuto da parte della mente razionale che può mappare le possibilità di movimento non utilizzate. Ovviamente questo non avverrà in modo ordinato perché vorrebbe dire imporre nuovamente al corpo una scaletta preordinata di movimenti. Però è importante nel corso del tempo (settimane) provare a muovere tutte le parti del corpo in tutti i modi possibili. Il solo ascolto non basta perché alcune aree del nostro corpo sono abbandonate e quindi insensibili ed essendo insensibili non sono più in grado di esprimere, di percepire, il desiderio di muoversi.

Cosa intendo per muscoli abbandonati?
Ad esempio, smettiamo di cercare di muovere le dita dei piedi, singolarmente. Se ci provi scopri subito che le quattro dita più piccole sono diventate un unico insieme, hai difficoltà a sentire i muscoli del dito medio del piede singolarmente e ti è impossibile muoverli senza che si muovano le altre tre dita.
Lo stesso vale per i muscoli del tronco: sei capace di muovere i muscoli nella zona dei reni? Sei capace di muovere solo i muscoli intorno all’ombelico? E le orecchie le muovi? E i muscoli della nuca?

Dedicarsi a provare a muovere questi muscoli libera e potenzia il desiderio del movimento.
Attenzione: difficilmente riuscirai subito a muovere il dito medio del piede ma anche solo provandoci senza riuscirci, provochi una serie di modificazioni molto utili. Innanzi tutto tonifichi un’area muscolare, migliori la circolazione del sangue e quindi la salute delle cellule. Inoltre riconnetti un’area del cervello a un’area del tuo corpo. Quindi aumenti la capacità del tuo essere biologico di sentire le esigenze di quella parte e di inviare le sostanze che sono utili a mantenerla in stato di benessere.

In questo modo migliori anche la mappatura che il cervello ha delle dita del tuo piede. Questo cambierà in modo minimo ma concreto il modo nel quale appoggerai il piede per terra.

Un altro aspetto riguarda la natura stessa del movimento.
Quando ascolto una parte del mio corpo e la muovo in tutte le direzioni e a tutte le velocità possibili, dalla super lentissima alla velocissima, cambia la memoria che ho di quel muscolo.
La maggioranza delle persone mentre parla muove solo una parte dei muscoli facciali. Alcune persone scoprono raramente i denti superiori o inferiori perché hanno smesso di muovere le labbra in modo naturale.
Posso camminare coinvolgendo pochi muscoli oppure lasciare che il movimento si espanda ai fianchi, alle spalle e alle braccia.
Basta guardare come cammina il tipico europeo bianco culostretto rispetto ad un nero dell’Africa.
Le persone appaiono spesso più vecchie di quel che sono perché non muovono in modo naturale i muscoli del viso, del collo e della testa. Poco movimento, poca circolazione del sangue, cellule asfittiche, muscoli contratti o collassati…
La pelle del collo e del viso crolla quando avvizziscono i muscoli che la sostengono. E se tengo sempre contratto un altro muscolo si formano degli ispessimenti.
Prova a compiere tutti i movimenti del collo e del viso al rallentatore. Sentirai dopo poco che la zona si scalda e ti dà una piacevole sensazione di tonicità. Se dopo una decina di minuti di questa ginnastica ti guardi allo specchio noterai che la circolazione del sangue aumentata ha provocato un arrotondamento dei lineamenti. Da questa osservazione è nata l’idea che sia possibile un Biolifting.
Ma l’aspetto particolarmente interessante di questa ginnastica lenta, spontanea e unita all’ascolto è che quel muscolo che hai mosso poi continuerà a muoversi spontaneamente mentre parli, mastichi o cambi espressione. Una volta che un muscolo ricomincia a muoversi non la smette più e si mobilita in ogni occasione. Ed ecco che dopo qualche giorno che ti eserciti a muovere in tutti i modi i muscoli del collo, al rallentatore, la pappagorgia orribile, si riassorbe! Miracolo!!!

Qualcuno chiederà: “Ma se funziona così bene come mai questo metodo non è usato da tutti?”
La risposta, ahimé, è semplice e spietata. La maggioranza delle persone non si vuole un gran che bene e non sopporta l’idea di stare lì ad ascoltarsi e tantomeno di seguire movimenti spontanei, perché diffida del proprio istinto goloso e ipersessuato…
Non crede che l’essere primitivo dentro di noi possieda grande saggezza e conoscenza. Non crede che la via del piacere sia buona e giusta. Solo attraverso la fatica, il sacrificio e il dolore si possono ottenere buoni risultati!
E poi cosa vuoi che possano farti dei movimenti di un centimetro, oppure metterti lì a shakerare il culo. La ginnastica è una roba seria! Ci devono essere posizioni difficili da imparare e insegnanti capaci di insegnartele!

Fin dove arrivano i confini del Movimento Spontaneo Totale?
La scarsità dell’ascolto (di sé e del piacere del movimento spontaneo) riduce sensibilmente la sensibilità verso se stessi.
Quando invece riporto al movimento e ascolto un muscolo abbandonato, lo riconnetto al sistema globale del movimento quindi lo coinvolgerò non solo nei suoi movimenti specifici.
Cioè, quando sollevo una valigia utilizzerò maggiormente i muscoli non coinvolti direttamente nello sforzo.
Questa realtà fisiologica ha anche un risvolto mentale e percettivo: ascoltando questi cambiamenti posso identificarli sempre più precisamente e trovarmi quindi in possesso di una nuova sensibilità verso il mio corpo e quindi verso me stesso e le sensazioni che le emozioni mi fanno sentire.
Sto parlando di una ricomposizione dell’interezza di sé attraverso la pratica del semplice ascolto. Mica bubbole!
Questo fatto può aiutarmi a potenziare la mia sensibilità per tutto: amore, arte, gioco, relazioni. E ovviamente sarò anche più sensibile ai rovesci della vita (e questo spaventa molti ma avrai a disposizione miliardi di anni durante i quali non percepirai nessun dolore… Quando avrai abbandonato le tue spoglie mortali. Essere vivi espone ad alcuni rischi emotivi… È più facile che abbia successo chi propone un metodo codificato che metta in salvo dal dolore emotivo…).

Questa maggiore sensibilità porta con sé però anche un altro vantaggio. Praticando il Movimento Spontaneo scoprirai rapidamente è che esiste una sensazione tonicità che emerge e che, continuando ad ascoltare, piano piano pervade aree sempre maggiori del tuo corpo.
In particolare c’è un pacchetto di sensazioni che riguardano qualcosa che potremmo forse indicare come una tensione quasi elettrica, una vivacità energetica, quasi luminosa. Se la ascolti ti rendi conto che con movimenti lenti e minimi, piccole tensioni o distensioni muscolari, puoi liberare questa sensazione di tonicità in tutto il corpo. È quello che gli indiani chiamano “apertura dei chakra” ma per sperimentarla non hai bisogno né di un corso, né di un’iniziazione, solo di curiosità.
Un giorno venne ad Alcatraz un olandese che si definiva “il più grande mago di Amsterdam”. Viaggiava con due donne e un indiano dell’India, piccolo e minuto, che si presentava come cuoco.
Questo grande mago olandese si mise a insistere sul fatto che avevo bisogno di aprire i miei chakra. Dopo un paio di giorni di insistenze, mentre eravamo a tavola a mangiare, mi ripeté la proposta e io alla fine, più per cortesia che per altro, gli dissi: “Va bene, aprimi i chakra!”
Allora lui si rivolse al cuoco indiano rivelando così che era quello il grande guru e gli disse: “Maestro, lui è disposto ad aprire i suoi chakra!”
Il Maestro, impegnato a divorare una pasta al pesto miracolosa, mi guardò e mi chiese: “Sei capace di immaginare una grande luce dentro di te?”
E io: “Maestro, sono 30 anni che faccio yoga, a visualizzare una luce ci sono arrivato!”
E lui: “Ecco, bravo, apriti i chakra!”
E detto  questo si infilò un’altra forchettata di pasta al pesto in bocca.

Si tratta semplicemente di accorgersi che è piacevole e ti dà un benessere duraturo, ascoltare questa vibrazione che viaggia libera per il tuo corpo. È sufficiente ascoltare piuttosto che opporsi alle sensazioni.
Fa bene. Molto bene.
È la Forza dentro di te. Senza sforzo.